Archivio dell'autore: Paolo Fabio Tamassia

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2) Tracciabilità Classificazione e Le nuove prescrizioni ADR per gli speditori di rifiuti pericolosi già in vigore dal 2023 .

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Dal 21-09-2023 per chi è esentato dalla nomina del Consulente ADR, vige l’obbligo della tenuta del Registro ADR. Inoltre si riducono ulteriormente i casi di Esenzione dalla Nomina del Consulente ADR.  

Leggi di seguito tutte le nuove prescrizioni:

Durante l’ultimo corso tenuto abbiamo affrontato anche le ultime novità in tema di gestione Rifiuti sottoposti al Regime ADR.

Infatti dal 01-01-2023 anche gli Speditori/Produttori di Merci/Rifiuti pericolosi in ADR sono soggetti alla nomina del Consulente ADR.  E dal 21-09-2023 è entrato in vigore il Decreto Infrastrutture del 07-08-23 (pubblicato sulla G.U. il 20-09-23), che modifica in modo sostanziale le modalità di gestione di merci e rifiuti rientranti nella disciplina ADR e le relative casistiche di Esonero dalla Nomina del Consulente ADR,  (prima normate dal D.M. del 04-07-2000 ora abrogato)

Vediamo nel dettaglio cosa è cambiato : Continua a leggere

-GESTIRE I RIFIUTI URBANI IN AZIENDA. (RIDUCENDO LA TARI)

ENTRO IL 30-06 COMUNICAZIONE AL SERVIZIO PUBBLICO PER SCELTA GESTORE.                Novità del D.Lgs. 116/20 

Entro il 30-06 di ogni anno le aziende che rientrano nell’ All. L-Quinques, possono  comunicare (a determinate condizioni) se intendono avvalersi di Gestori privati per lo smaltimento dei propri Rifiuti Urbani. Novità introdotta dal 116/20.

Mentre le aziende che non rientrano nell’Allegato L-Quinques al contrario, devono conferire obbligatoriamente i propri rifiuti ad aziende private . 

In entrambi i casi comunicando al gestore pubblico le tipologie e quantità di rifiuti che non conferiscono al servizio pubblico possono ottenere uno sgravio parziale dalla Tari. 

Cerchiamo di fare un po di chiarezza.

1. RECEPIMENTO DIRETTIVE EUROPEE

In recepimento delle 2 Direttive Europee 851 e 852 del 2018, l’Italia ha emesso il D.Lgs 116 del 03-09-2020.

Le direttive Europee citate danno delle indicazioni dettagliate sulle modalità di gestione di determinati tipi di rifiuti, indicando in modo perentorio l’obbligatorietà di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse integrandolo con una gestione virtuosa dei rifiuti per tendere ad una gestione  sostenibile in termini economici sociali ed ambientali, ed attivare quindi la tanto acclamata “Economia Circolare”.

Tali direttive dettano anche dei tempi e degli obiettivi da raggiungere da parte degli stati membri.

Obiettivi da Raggiungere

Tra tutti gli obiettivi che gli stati membri devono raggiungere hanno indicato: per quanto riguarda i rifiuti Urbani

-Diminuzione dell’uso di discariche, che entro il 2035 dovranno essere inferiori al 10 % (oggi simo al 22 %)

-Aumento all’invio all’incenerimento, come minimo al 25 %. (Oggi siamo al 18%)

 

Obiettivi di Aumento del Recupero

Soprattutto hanno definito in modo chiaro Obiettivi  Europei di base per portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno

il 55% entro il 2025,

al 60% entro il 2030

e al 65% entro il 2035.

In Italia significa passare da una raccolta differenziata del 58 % a un 80%

Morale l’indicazione da tenere come riferimento per tutte le normative in tema rifiuti è dare la priorità assoluta al recupero-riciclo dei rifiuti.

 

2. D.Lgs 116/20

Le indicazioni delle direttive europee di cui sopra, sono state recepite in Italia con Il D.lgs 116-2020 .

Il legislatore con tale Decreto, ha colto l’occasione per Continua a leggere

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Guarda l’intervista di Fabio Tamassia riguardo la gestione dei Rifiuti Industriali in Italia 

(Per la problematica italiana della gestione Rifiuti Industriali guarda il video dal minuto 4,29 in poi)

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Dal 2019 le aziende italiane si trovano ad affrontare una problematica in piu. La gestione dei propri rifiuti sanitari costituiti da Continua a leggere

-TEMPI DI DEPOSITO TEMPORANEO. Facciamo il punto dopo il D. Lgs. 116/20 (perchè le sanzioni sono così spropositate?)

Tempi di Deposito Temporaneo in Azienda, facciamo il punto dopo il Decreto “Cura Italia” , il Decreto “Rilancio” , le ordinanze regionali ed il D.Lgs 116-20.

Perchè è prevista anche la reclusione fino a 2 anni?

Nell’ultimo anno abbiamo avuto diverse segnalazioni di giacenze rifiuti in prossimità  di scadenza deposito temporaneo (in alcuni casi anche già scaduti) .

L’accavallarsi di diversi decreti, ordinanze, e recepimenti di alcune direttive della comunità europea, ha portato ad un po’ di confusione.

Per affrontare le problematiche del deposito temporaneo con maggior serenità ,  voglio aiutare le aziende ad avere le idee piu chiare possibili. Anche perchè questa infrazione spesso trascurata è un reato che puo compromettere seriamente la fedina penale dell’amministratore.  

Non preoccuparti, sarò breve e, se vuoi risparmiare tempo e vedere il riassunto delle regole relative ai tempi da rispettare, vai subito al paragrafo 2.  

Se invece vuoi sapere il perchè le pene sono così esagerate leggi il paragrafo 3.

Cominciamo .

Continua a leggere

-RIFIUTI SANITARI IN AZIENDA – Leggi il Comandamento n° 5 del Libro BestSeller di Paolo Fabio Tamassia

COMANDAMENTO n°5 :         DPI ANTICONTAGIO IN AZIENDA  –     Scopri come gestirli

Dal 2020 le aziende si trovano a dover affrontare una nuova problematica importante che purtroppo le accompagnerà per parecchio tempo.

Come gestire correttamente i DPI anticontagio prodotti nella propria azienda .

A questo tema ho dedicato un intero Comandamento del mio ultimo Libro BESTSELLER Amazon :  RIFIUTI SANITARI IN AZIENDA . “I 9+1 Comandamenti antisanzione e anticontagio”.

Il Comandamento 5.

Di seguito puoi leggerlo in anteprima.

Per farti risparmiare tempo ti anticipo che se hai casi di covid in azienda puoi leggere subito il sottocapitolo 5.1   .

Mentre se non hai avuto casi covid , allora leggi  dal sottocapitolo 5.2 in poi, sicuramente troverai qualche spunto di riflessione interessante.

Questo l’indice degli argomenti del Capitolo 5:

5.1  Gestione Rifiuti Sanitari in Aziende che hanno avuto casi di contagio

5.2 Gestione Rifiuti Sanitari in Aziende che non hanno avuto casi di contagio

5.3 ISPRA (cos’è e a cosa serve)

5.3.1. Come valutare la ragionevole certezza di assenza contagio

5.4 Studio sulla persistenza del virus sulle diverse superfici

COMANDAMENTO n°5   

DPI ANTICONTAGIO IN AZIENDA

Come gestirli correttamente azzerando ogni rischio contagio

 Come devono essere gestiti i Rifiuti SPECIALI   costituiti in particolar modo dai Dpi di scarto anti-contagio (Mascherine guanti  ecc. ) usati per evitare la diffusione di virus e batteri ? 

Per i rifiuti Speciali , provenienti da Strutture non Sanitarie di carattere produttivo, (Es. aziende uffici pubblici, mezzi di trasporto , scuole e altri ambienti non sanitari) è necessario distinguere 2 casistiche : (previste tra l’altro anche nella “Circolare del Ministero della Sanità n° 5443 del 22-02-2020” e dal “Rapporto ISS COVID-19  n° 26/2020 del 18-05-2020” , che definisce come gestire i rifiuti costituiti da DPI di scarto.

Esaminiamo le due casistiche di seguito.

5.1.

1^ CASISTICA:  STRUTTURE NON SANITARIE (IMPRESE) CHE PRESENTANO CASI DI CONTAGIO

Per le Strutture Non Sanitarie, quali Stanze , uffici pubblici, mezzi di trasporto , scuole e altri ambienti non sanitari, Aziende dove abbiano soggiornato Continua a leggere

-RIFIUTI SANITARI IN AZIENDA IN PERIODO DI EMERGENZA CORONA VIRUS.

Rifiuti Sanitari (e DPI) nelle Aziende in periodo di emergenza Corona-Virus.    Ecco le nuove disposizioni Regionali  .

Disposizioni Regionali valide per il  periodo di Emergenza , fino la 31-08-2020.

 

In questo periodo di marasma normativo , (tra Ordinanze, DPCM, Comunicazioni, ne escono una al giorno)  abbiamo ricevuto dai ns. clienti diverse richieste di chiarimento sulla gestione dei DPI di scarto e su eventuali agevolazioni in termini di gestione deposito temporaneo.

Infatti tra le varie problematiche portate dalla situazione di Emergenza Sanitaria che stiamo vivendo , c’è anche quella  della gestione dei DPI come rifiuti speciali (cioè industriali) e DPI  come rifiuti urbani (cioè civili)

Il motivo, è ovviamente legato all’elevata quantità di DPI  di scarto (Mascherine, guanti, tute e altri Dispositivi di Protezione Individuale) da smaltire.

 

LA SITUAZIONE ATTUALE

L’ esubero di rifiuti di matrice sanitaria rischia di mandare in stato di stress gli impianti finali (che per i rifiuti sanitari sono soprattutto inceneritori), che non riescono a far fronte alla mole di quantità richieste dal mercato. Di tale situazione ne è al corrente il Ministero dell’Ambiente che ha diramato infatti  la Circolare N. 22276 del 30/03/2020 recante “Criticità nella gestione dei rifiuti per effetto dell’Emergenza COVID 19 – indicazioni.”

Con questa Comunicazione il Ministero  , al fine di superare questo momento di forte criticità del sistema e consentire agli impianti la gestione di eventuali sovraccarichi, cercando di evitare il concreto rischio dell’interruzione del servizio, ritiene necessario fornire indicazioni alle regioni e province autonome che scelgano lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente ex art. 191, d. lgs. 152/2006, per disciplinare forme speciali di gestione dei rifiuti sul proprio territorio.

Alcune Regioni come Lombardia ed Emilia Romagna hanno già emesso una loro ordinanza che consente determinate deroghe ad alcune prescrizioni normative.  (che puoi vedere sotto alla voce Ordinanze Regionali)

Ma veniamo ora, a prescindere  dalle ordinanze regionali , come devono essere gestiti i Rifiuti URBANI ed i Rifiuti SPECIALI   costituiti in particolar modo dai Dpi di scarto anti-contagio (Mascherine guanti  ecc. ) durante questo periodo di emergenza.

-RIFIUTI URBANI

Per i Rifiuti  Urbani, esiste già  il comunicato dell’ISS che chiarisce bene come gestirli nelle 2 casistiche possibili:

1^ Casistica

Nucleo abitativo senza casi di contagio

Se non vi sono casi di contagio la raccolta differenziata può continuare come sempre, usando però l’accortezza, di smaltire  guanti e dpi  e se si è raffreddati, i fazzoletti di carta,  nella raccolta indifferenziata inserendo il rifiuto in 2-3 sacchetti sicurezza.

 

2^ Casistica

Nucleo abitativo in quarantena per  casi di contagio

In quarantena obbligatoria,  i rifiuti non devono essere differenziati, vanno chiusi con due o tre sacchetti resistenti e gli animali domestici non devono accedere nel locale in cui sono presenti i sacchetti.

 

-RIFIUTI SPECIALI

Per i rifiuti Speciali , provenienti da Strutture Sanitarie e Strutture non Sanitarie di carattere produttivo, Continua a leggere

-Vademecum Rifiuti Sanitari. Come attivare una gestione Sicura.

VADEMECUM RIFIUTI SANITARI 

RIFIUTI SANITARI

COME ATTIVARE UNA GESTIONE CORRETTA E SICURA 

Da quando è iniziata la diffusione del Covid-19, si è automaticamente sviluppata nelle persone e nelle aziende  una maggior sensibilità e attenzione generale verso tutti gli strumenti come ad es. DPI (Mascherine, guanti, tute e altri Dispositivi di Protezione Individuale) che aumentano le difese e aiutano a limitare al massimo i rischi di contagio tra le persone.

In conseguenza a ciò si è  verificato un incremento consistente dei rifiuti sanitari (potenzialmente infetti ma anche  non infetti), che aumenteranno ulteriormente e che dovranno essere gestiti correttamente.  Per questo motivo, ho deciso di scrivere questo breve VADEMECUM  che parla della gestione dei rifiuti sanitari nelle aziende , aggiungendo per questa volta anche la parte relativa ai rifiuti Urbani prodotte nelle abitazioni (Vedi Capitolo 6).

In questo VEDEMECUM  esamineremo il mondo dei Rifiuti Sanitari Potenzialmente Infetti addentrandoci nei  6 aspetti fondamentali che bisogna assolutamente conoscere per ridurre il rischio di  di contagio e rispettare le normative in merito :

  1. DEFINIZIONE (Cosa si intende per Rifiuto Infetto)
  2. DEPOSITO TEMPORANEO (Quali sono le regole)
  3. DESTINAZIONE (Rifiuti Infetti e Rifiuti Sterilizzati) (Quale è lo smaltimento appropriato)
  4. COME GESTIRE I DPI DI SCARTO IN AZIENDA
  5. IMBALLAGGIO SPEDIZIONE E TRASPORTO (come eseguirlo in base alla normativa ADR
  6. RIFIUTI URBANI Pre-Covid19 e RIFIUTI URBANI Post-Covid19  (Regole comportamentali da tenere a casa.)

INTRODUZIONE

Mi sono avvicinato a questa tipologia di rifiuti ormai più di 15 anni fa circa, quando abbiamo iniziato a gestire i rifiuti prodotti da qualche ambulatorio medico e dentistico.     Poi abbiamo aggiunto il comparto agricolo con i rifiuti sanitari prodotti negli allevamenti.     E oggi organizziamo 2 viaggi a settimana di queste tipologie con diversi punti di prelievo.

Il rifiuto sanitario se rientra nei potenzialmente infetti, è una delle tipologie di rifiuti a cui va dedicata un’attenzione particolare.

La sua gestione deve rispettare 3 Normative : il T.U. 152/2006 sui rifiuti , la disciplina ADR per le merci pericolose, e il  D.P.R. 254 del 15-07-2003 che è la legge specifica sui rifiuti sanitari.

Cominciamo dal primo aspetto da conoscere:

1  DEFINIZIONE

Cosa si intende per rifiuto infetto ?

Intanto possiamo iniziare a dire che il DPR 254/2003 raffina ancora di più la classificazione dei rifiuti , introducendo il terzo criterio dell’infettività, ai 2  già presenti, cioè   Continua a leggere

-Come azzerare il rischio sanzioni e attivare una gestione rifiuti sicura e controllata.

Come attivare una gestione sicura e controllata dei propri rifiuti industriali…           e mettersi al riparo dall’aumento del rischio sanzioni .

 

Il grande cambiamento


Oggi voglio parlarvi brevemente di un argomento molto importante che influenzerà sempre di piu  le modalità operative di tutte le piccole medie aziende Italiane. Mi riferisco al tema della Gestione Rifiuti industriali in Italia .

Chi ha l’arduo compito di gestire un’azienda oggi, certamente avrà rilevato che negli ultimi anni, la Gestione Rifiuti Industriali in Italia ha evidenziato grosse difficoltà.

La causa è dovuta a vari fattori :

Saturazione Degli Impianti finali (Discariche e Inceneritori).

Aumento di rifiuti industriali destinati a smaltimento.

Stop della Cina all’importazione dei rifiuti recuperabili.

Scarsità-Assenza di impianti di smaltimento finale in Italia.

Mancanza di una strategia politica a medio-lungo termine per la costruzione di nuovi impianti di smaltimento finale.

Oltre a Tutto ciò rimangono sempre, il maggior controllo degli Enti preposti (sempre piu formati), Continua a leggere