Classificazione/Caratterizzazione Rifiuti (2^ Parte). Conosci i rischi di un’errata o assente classificazione /caratterizzazione dei tuoi rifiuti?
Scopri i 2 segreti per valutare se i tuoi rifiuti sono stati caratterizzati in modo corretto!
In questo modo potrai evitare sorprese molto spiacevoli!
Leggi cosa mi è successo nel 2007.
Tieni sempre presente che l’unico responsabile della caratterizzazione sei sempre tu!!
Come ti ho già anticipato nella 1^ Parte- Novità Normative, Rischi e Sanzioni
dal 18 Febbraio sono entrate in vigore importanti novità riguardo la Classificazione/Caratterizzazione dei rifiuti.
E dal 1° Giugno ci saranno altri cambiamenti ancora più incisivi.
In sostanza :
Dal 18 Febbraio 2015 sono 3 i punti chiave da tenere presente:
-Viene confermata come prima cosa, la totale responsabilità della Classificazione/Caratterizzazione dei Rifiuti, a carico esclusivo del Produttore. (Era già prevista anche prima, ma non era dichiarato così esplicitamente).
-Secondariamente, viene chiarito in modo univoco il processo da utilizzare per l’attribuzione del codice CER.
-Per finire viene messa in evidenza l’obbligatorietà della classificazione del rifiuto prima di essere allontanato dal luogo di produzione.
(Disposizioni previste dall’Art.13 c.5 della legge 116/2014 che va ad integrare l’Allegato D della Parte IV del D.Lgs. 152/2006).
Dal 1° Giugno 2015 c’è invece un cambiamento radicale importantissimo:
Da questa data si applicherà il nuovo regolamento UE N° 1357/2014 del 18-12-14 e la decisione 955 del 18-12-2014. Entrambi apportano ulteriori modifiche, sempre l’All’D ed anche all’All. I della parte IV del D.Lgs 152/2006.
L’Allegato I è il riferimento per l’attribuzione delle caratteristiche di pericolo.
I cambiamenti sono rilevanti:
CAMBIAMENTO RADICALE:
Dal 1° Giugno vi sarà l’entrata in vigore delle Nuove caratteristiche di pericolo, la cui determinazione, per certi aspetti, si baserà su principi completamente diversi dai precedenti.
Anche la sigla verrà modificata. Si indicheranno con HP (al posto di H). Se vuoi vederle vai a questo link: Regolamento 1357/2014
Verranno identificate con altrettanti nuovi pittogrammi.
I principi di riferimento saranno gli stessi del Regolamento Europeo 1272/2008 sulla classificazione etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele. (cosidetto CLP). Lo vedi qui: CLP
Quelli indicati sopra sono i cambiamenti che devi assolutamente tenere presente per la corretta Classificazione/caratterizzazione dei tuoi rifiuti.
Come ti accennavo nel precedente articolo la Classificazione/Caratterizzazione è la fase determinante e più importante di tutto il processo di gestione rifiuti che avviene a valle.
Vista l’importanza e la complessità dell’argomento, per renderlo più facilmente leggibile l’ho diviso in 4 parti.
1^ PARTE: Novità Normative, Rischi e Sanzioni
Nella 1^ parte appunto (1^ Parte- Novità Normative, Rischi e Sanzioni) ho parlato dei cambiamenti che sono avvenuti dal 18 Febbraio e di quelli che avverranno dal 1° Giugno, di cui dovrai essere a perfetta conoscenza, perché avranno la massima rilevanza per una gestione dei rifiuti a norma di legge.
Sempre nella 1^ Parte ti ho specificato i rischi che comporta una errata classificazione e le tremende sanzioni applicate
2^ PARTE: Come puoi valutare se hai classificato correttamente i tuoi rifiuti.
Nella seconda Parte che tratteremo oggi, ti indicherò quelle 2 cose che devi assolutamente valutare per avere un minimo di tranquillità.
3^ PARTE: Il Processo di Classificazione/Caratterizzazione
Nella Terza Parte , andrò invece a descrivere il processo vero e proprio di classificazione/caratterizzazione , come dovrebbe essere condotto, passo dopo passo.
4^ PARTE: La Periodicità dell’Analisi di Classificazione/Caratterizzazione
Nella Quarta e ultima Parte ti parlerò di un aspetto molto controverso e poco chiaro. La periodicità dell’Analisi di Classificazione/Caratterizzazione.
Allora procediamo con la seconda parte
2- SECONDA PARTE: Quali sono le 2 cose che devi assolutamente valutare per sapere se hai classificato correttamente i tuoi rifiuti ?
2.1. Introduzione : Le mie esperienze
Dalle mie visite in alcune aziende, (che non sono ancora miei clienti), ho potuto verificare che, malgrado gli enormi rischi che ti ho appena accennato, la Classificazione/Caratterizzazione dei rifiuti è un aspetto che spesso è scarsamente considerato, ed a volte viene totalmente ignorato.
Intendiamoci, se anche tu ti ritieni tra queste aziende, non ti sto accusando di superficialità. Infatti non ritengo che sia colpa tua se non sei a conoscenza di quello che ti ho detto sopra e che ti sto per dire.
Infatti tu come imprenditore, non dovresti farti carico anche delle responsabilità di tutte le varie fasi che riguardano la gestione dei rifiuti. Hai altro a cui pensare , immagino. Dovresti solamente farti carico della scelta delle persone giuste che siano in grado di gestire i tuoi rifiuti.
Riducendoti al minimo il rischio sanzioni.
E’ normale che il produttore affidi l’importante compito a coloro che ritiene più competenti in materia rifiuti. Che potrebbero essere, a volte l’intermediario, atre volte il consulente ambientale (se c’è) oppure altre volte ancora un laboratorio di fiducia competente in materia, ed anche , eventualmente, direttamente lo smaltitore, facendo attenzione in questo caso al potenziale conflitto di interessi, (considera che non sempre quello che può essere normale per il tuo smaltitore , sia la corretta impostazione per la tua gestione interna).
Il problema non è a chi affidi la classificazione/caratterizzazione dei tuoi rifiuti. Il problema è che procedura segue chi ti deve classificare/caratterizzare i tuoi rifiuti?
E soprattutto, sta seguendo la procedura corretta? Oppure va a spanne in base alla propria esperienza? Raccoglie tutti i dati necessari?
Per scoprirlo leggi di seguito :
2.2 Quali sono le 2 regole semplici per capire se il tuo referente si comporta in modo corretto per la classificazione/caratterizzazione dei tuoi rifiuti?
Allora la prima regola che devi considerare è che:
1^ regola : Come verificare se la Classificazione del tuo rifiuto è corretta:
a) Il codice del rifiuto CER, si applica in base al processo produttivo di provenienza (che solo tu conosci alla perfezione).
Si parte scegliendo una delle 20 famiglie disponibili (e si individuano le prime 2 cifre del rifiuto) . Le puoi vedere a questo link: https://www.eco-industria.com/wp-content/uploads/2014/09/elenco-CODICI-CER-RIFIUTI-SPECIALI-PERICOLOSI-E-NON-PERICOLOSI.pdf . Qui puoi vedere i Nuovi cer dal 1° Giugno 2015
Poi si sceglie la sottofamiglia ( e si individuano le altre 2 cifre, cosi siamo a 4). E poi all’interno della sotto famiglia si individua il cer del proprio rifiuto ultimandolo con le ultime 2 cifre , e siamo a 6)
Questo è il principio di base che va applicato.
Ma non va applicato sempre. Esistono delle eccezioni.
Ci sono rifiuti che esistono in quasi tutti i processi produttivi e quindi non vanno ricercati in base al processo produttivo ma in base al tipo di rifiuto stesso.
Sono le famiglie 13-14-15.
Riguardano rispettivamente:
13 Oli esauriti,
14 Solventi e refrigeranti;
15 Imballaggi, Stracci, Filtri e Assorbenti;
Ed alla fine se non trovi il tuo rifiuto nemmeno qui, lo cerchi nel gruppo 16.
Con il prossimo articolo , la 3^ Parte, ti indicherò passo dopo passo come arrivare al tuo codice corretto.
b) Come fai a valutare se la classificazione dei tuoi rifiuti è avvenuta correttamente ?
Intanto ti dico cosa non devi assolutamente fare in questa fase:
Non devi prelevare il campione del rifiuto e portarlo in laboratorio.
In questa fase non serve ancora il laboratorio. Nel senso che è ancora presto per l’analisi chimica.
La fase di Classificazione è principalmente una fase di raccolta dati.
E va fatta con un esperto in materia rifiuti.
Ma Attenzione!
Ho detto con. Non ho detto che deve farla l’esperto da solo.
Si deve sedere alla scrivania e farla insieme a te.
Quindi per valutare se il tuo interlocutore è veramente un esperto in materia, lo noti, se ti fa delle domande sul tuo rifiuto, ancora meglio se compila insieme a te una scheda descrittiva del rifiuto e se raccoglie le schede di sicurezza delle materie prime usate.
La scheda descrittiva è importante perchè ti costringe a seguire una traccia, e non ti consente di dimenticarti qualcosa. Quando la scheda sarà compilata il CER verrà fuori da solo.
Usa pure le mie schede se vuoi. Sono semplici e complete.
Le trovi a questo link: ECOINDUSTRIA MODULI (Scheda Descrittiva Rifiuto).
Tutti i miei clienti sanno bene, che appena hanno un nuovo rifiuto, mi devono dedicare un pò del loro tempo per rispondere ad alcune mie domande , per compilare la scheda descrittiva ed allegare le schede di sicurezza delle principali materie prime utilizzate nel processo produttivo. … Eh si! Gli tocca..
Ma questo fa stare tranquilli loro perché acquisiscono la piena consapevolezza del rifiuto che producono e me perché so che così il mio cliente non avrà mai problemi in futuro e quindi non ne avrò nemmeno io.
Noi compiliamo sempre la scheda descrittiva. Anche se il CER è scontato. Molto spesso mi è capitato che compilando la scheda vengano rilevate informazioni che in caso contrario non si sarebbero rilevate e quindi non ci sarebbero state tutte le informazioni necessarie per la fase successiva.
Infatti Questa è la fase iniziale. Dopo di che si passa alla caratterizzazione.
2^ Regola: Caratterizzazione
a) Cosa significa Caratterizzazione ?
Una volta che hai identificato il CER non sei ancora pronto per affidare il tuo campione al laboratorio.
Prima devi conoscere che destino avrà il tuo rifiuto.
Dopo di che puoi finalmente incaricare un laboratorio per fare un analisi completa, integrata eventualmente con qualche parametro importante, rilevato durante la stesura della scheda, oppure necessario per confermare o meno la destinazione di smaltimento o recupero stabilita.
Infatti questa fase serve per :
1) Stabilire se il tuo rifiuto è pericoloso o non pericoloso
2) Oppure nel caso tu sappia già che è pericoloso, per stabilire le caratteristiche di pericolo del rifiuto.
3) Oppure per valutare se ha le caratteristiche idonee per essere smaltito nell’impianto a cui verrà destinato.
A questo punto saresti a posto. Ci dovrebbe pensare il tuo referente (Intermediario, Consulente, oppure il tuo Smaltitore) a controllare l’esito delle analisi ed eventualmente a verificare che siano stati eseguiti i controlli giusti ed emessi i giudizi corretti.
Questa fase di controllo è molto importante. Perché devi considerare che il laboratorio è fatto di persone e quindi può sbagliare.
Il problema è che se sbaglia e l’errore viene rilevato dagli organi di controllo, la denuncia per errata classificazione e di conseguenza per smaltimento non idoneo viene fatta a te, al laboratorio ed allo smaltitore. Le sanzioni le hai già viste nella 1^ PARTE.
Te le riassumo brevemente ricordandoti che l’errata classificazione ti può portare ad incorrere in 2 reati:
– Reato di predisposizione di certificato falso (o inesistente),
L’art. 258 c.4 del D.Lgs 152/2006 lo punisce con: Sanzione Penale dell’arresto fino a 2 anni.
-E il D.Lgs 231 con: Sanzione pecuniaria minima di € 38.700,00 e massima di € 387.250,00
– Reato di Gestione illecita di rifiuti
-L’art 259, c.1 del D.Lgs 152/2006 lo punisce con: Sanzione Penale dell’arresto fino a 2 anni . E sanz. amministrativa fino a 26.000 €
-E il D.Lgs 231 con: Sanzione pecuniaria minima di € 38.700,00 e massima di € 387.250,00
2.3 Leggi cosa mi è accaduto nel 2007
A tal proposito ti voglio raccontare una storia.
E’ un fatto realmente accaduto, tanti anni fa. Era il 2007.
Riguarda un mio cliente in Emilia Romagna.
Produceva un rifiuto costituito da Fanghi di depurazione .
Io dopo le prime fasi di raccolta dati per la Classificazione, dovevo procedere con l’analisi per stabilire se il rifiuto era
1)Tossico/Nocivo o Non Tossico/Nocivo (Classificazione per lo Smaltimento)
2)Pericoloso o non Pericoloso (Classificazione Giuridica).
Si, anche allora eravamo in un periodo di transizione normativa.
In sostanza gli impianti e le relative autorizzazioni per il ritiro dei rifiuti si basavano ancora sul DPR 915/1982 e Delib. del 27-07-84 (Classificazione per lo Smaltimento ), mentre per la Classificazione Giuridica era entrato in vigore da poco il D.Lgs 152/2006.
In particolare il protocollo standard per lo smaltimento in discarica (DPR 915/82 e Delib. Del 27/07/84) per rifiuti non Tossico Nocivi aveva limiti più bassi di quelli Previsti Per La Classificazione Giuridica (D.Lgs 152/2006), e prevedeva il controllo di 11 metalli oltre ad altri parametri standard (Solventi, PCB,Oli Minerali, I.P.A., ecc.) Vedi l’Allegato al DPR 915-82 .
Noi ovviamente per essere tranquilli , ci preoccupavamo di controllare il rispetto dei limiti per la Classificazione Per lo smaltimento (essendo più bassi). Nel senso che se un rifiuto risultava Non Tossico Nocivo era sicuramente anche non Pericoloso.
Ma i protocolli standard previsti per lo Smaltimento in discarica non prevedevano il controllo del Nichel. Adesso sarebbe impensabile, ma allora era così.
Io ho commesso l’errore, (si anch’io sbaglio qualche volta, lo ammetto), di non verificare attentamente tutte le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati dal cliente, e quindi non mi è nemmeno passato per la testa , anche solamente di consultarmi con qualche collega per fare eventualmente controllare anche il Nichel.
Ho pensato: “il codice l’ho individuato, il rifiuto è un fango di depurazione come tanti altri, adesso passo come al solito, la palla al laboratorio, ci penserà lui, controllando i soliti parametri, ad emettere il giudizio di classificazione/caratterizzazione”.
Quindi incarico il laboratorio con noi convenzionato per la valutazione.
Il laboratorio classifica il rifiuto Non Tossico/Nocivo e Non Pericoloso. Noi provvediamo allo smaltimento. Tutto regolare.
A distanza di 2 mesi dallo smaltimento il cliente subisce un controllo dell’Arpa. L’Arpa rileva che nel processo produttivo del cliente vengono usate anche materie prime che contengono nichel.
Fa controllare dal suo laboratorio, il rifiuto. Rileva una elevata presenza di Nichel. Il rifiuto secondo l’Arpa , è Pericoloso.
Dopo la redazione del verbale è partita subito sanzione penale e pecuniaria (non ricordo la cifra ma superava i 10.000 Euro, allora le sanzioni erano molto più basse di oggi) al laboratorio, al produttore, allo smaltitore ed anche al trasportatore. Il laboratorio ha preferito pagare. Il trasportatore è stato assolto perché ritenuto estraneo ai fatti. Mentre noi insieme al produttore ed allo smaltitore abbiamo fatto opposizione insieme, sostenendo che il Nichel presente era sotto forma metallica e non di sale od ossido od altre forme ritenute pericolose.
Abbiamo speso un capitale in analisi e contro analisi, allora non c’erano molti laboratori in grado di fare la speciazione del Nichel (tuttora ce ne sono pochi).
Te la faccio breve.
Durante 4 anni di calvario, siamo riusciti a dimostrare che il Nichel presente nel rifiuto, era Nichel sottoforma metallica e quindi i limiti non venivano superati, ed il rifiuto risultava veramente non pericoloso …
Quindi nel 2011 è arrivata la sentenza del tribunale. Abbiamo vinto la causa. Il giudice ci ha dato ragione.
Ma cosa ci è costato? Spese legali, Consulenti, Analisi costosissime, Stress, Tanto tempo perso .
Sicuramente sarebbe convenuto a tutti , controllare il Nichel, rilevarlo oltre i limiti, e considerare cautelativamente il rifiuto Pericoloso per Nichel.
Che è la linea cautelativa. Quella che seguiamo da sempre. Adesso ancora di più.
Ma cosa ci insegna in particolare l’episodio che ti ho raccontato sopra:
Ci insegna che gli errori sono molto più probabili, soprattutto, durante i periodi di transizione, quando si passa da un protocollo testato e rodato negli anni, ad uno nuovo che deve essere ancora messo a punto. Cioè proprio quello che ci aspetta dal 1° Giugno. (CAMBIAMENTO RADICALE DELLE CARATTERISTICHE DI PERICOLO).
Quindi prevedo che ci sarà molto da lavorare in quel periodo.
Ogni tanto penso ancora all’episodio del 2007. E ti dirò….
Sotto sotto ringrazio l’Arpa per quello che ha fatto.
Perché quell’episodio accaduto tanti anni fa ha contribuito a creare il primo di tanti mattoni che sono oggi alla base del nostro Sistema di Gestione Rifiuti. Il sistema messo a punto da Ecoindustria “Rifiuti Sicuri”.
Da allora il ns. sistema è impostato in modo che questi errori non possano più avvenire.
Perché prima di affidare un campione al laboratorio per l’analisi, verifichiamo attentamente il processo produttivo, valutando le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati. Ed anche quando il certificato viene emesso dal laboratorio e ci viene inviato, viene controllato.
Lo confrontiamo con la scheda descrittiva. Verifichiamo che i parametri più importanti (quelli strettamente legati alle materie prime utilizzate) siano stati esaminati e che le caratteristiche di pericolo corrispondano ai valori rilevati.
Per questo i nostri clienti sono doppiamente tutelati.
Ecco questo è tutto.
Diciamo che quello che dovevo dirti te l’ho detto.
Si , caro amico, ti ho raccontato quest’esperienza realmente accaduta a me, per farti capire che a volte non è sufficiente fidarsi ciecamente di chi ti gestisce i rifiuti .
Devi avere la sensazione di affidarti a gente esperta, che conosce perfettamente la materia, ed è aggiornata in continuazione.
E soprattutto devi affidarti ad Aziende che anche se dovessero sbagliare sono in grado di gestire la situazione e in ogni caso rimanere al tuo fianco.
Classificare e Caratterizzare correttamente i tuoi rifiuti significa non avere problemi.
Certamente non sono valutazioni che devi fare tu, ma leggendo i miei articoli, presto avrai almeno gli strumenti per stabilire se i tuoi interlocutori in tema rifiuti sono competenti e ti consentono di dormire sonni tranquilli.
Perché come hai potuto notare nell’articolo di oggi relativo alla Classificazione/Caratterizzazione dei rifiuti, ma anche nei precedenti: relativi a Deposito Temporaneo (Tempi e modalità); Compilazione formulari; e Compilazione Registri di Carico/Scarico, le sanzioni possono essere veramente devastanti.
Ma se segui i miei consigli, puoi affrontare l’argomento con più tranquillità.
Ovviamente la tranquillità assoluta la puoi avere solamente acquistando il nostro pacchetto “Rifiuti Sicuri”. Come hanno fatto i nostri clienti.
Di seguito puoi leggere 3 loro testimonianze:
Azienda: Trafileria Brennero Srl Mantova
Nome e Cognome: Ing. Maurizio Beccari
Mansione: Amministratore Delegato
Attività: Trafilatura a freddo acciai
Mantova li 09/05/14
Utilizziamo Ecoindustria Srl dal 2011, per i seguenti servizi:
– Assistenza e consulenza ambientale
– Gestione rifiuti speciali Liquidi e Solidi
– Gestione registri On-Line
– Rapporti con gli Enti preposti
Il motivo per cui ci serviamo ed abbiamo intenzione di continuare a servirci anche in futuro di Ecoindustria Srl, è che è una società seria, organizzata e soprattutto un partner con cui affrontare la moltitudine di problemi che possono sorgere nella gestione dei rifiuti industriali.
La gestione del Sistri è stata un ottimo banco di prova per testare la professionalità di tutta la struttura, la gestione on-line dello smaltimento dei rifiuti, il carico scarico dei registri, l’aggiornamento continuo alla vigente normativa sono punti di forza della società.
Siamo soddisfatti della collaborazione instaurata con la Società Ecoindustria.
Azienda: Guidoparma Srl San Michele Tiorre (PR)
Nome e Cognome: Alessandro Ghirardi
Mansione: Ufficio Amministrazione
Attività: Progettazione e costruzione di impianti, attrezzature e macchine per
salumifici e stabilimenti industriali.
San Michele Tiorre (PR) li 22/04/13
Ci serviamo di Ecoindustria Srl dal 2005, per i seguenti servizi:
– Assistenza e consulenza ambientale
– Gestione rifiuti speciali Liquidi e Solidi
– Gestione registri On-Line
– Rapporti con gli Enti preposti
Il motivo per cui ci serviamo di Ecoindustria Srl, è che sin dai primi contatti abbiamo capito che è una ditta seria, organizzata e soprattutto non ti lascia solo a dover affrontare la miriade di problemi che possono sorgere, tenendo presente che la maggior parte dei nostri clienti, essendo industrie alimentari, hanno bisogno di sapere come ci comportiamo e cosa facciamo per le questioni rifiuti e ambiente.
Nel caso del Sistri e con tutta la confusione attorno alla questione della tracciabilità on-line dello smaltimento dei rifiuti, abbiamo toccato con mano con quanta semplicità, correttezza ed aiuto, Fabio Tamassia ci abbia supportato in questi anni., ma questo lo si può dire anche dei suoi collaboratori interni ed esterni.
Azienda: BU.GE.GO. Srl – Corcagnano (PR)
Nome e Cognome: Daniele Buzzoni
Mansione: Amministratore
Attività: Trattamento e finiture speciali – Costruzione macchine industriali
Corcagnano (PR) li 15/05/13
Siamo clienti di Ecoindustria dal 2003.
Abbiamo affidato loro la gestione di tutto ciò che riguarda lo smaltimento dei rifiuti speciali solidi e liquidi da noi prodotti nelle fasi di lavorazione.
La ns. ditta esegue micropallinatura e verniciatura a polveri e a liquido c/terzi.
Oltre che a fornirci consulenza e assistenza ambientale con competenza e serietà, ci seguono nella gestione dei registri on-line e nel disbrigo delle pratiche con gli Enti preposti.
Fabio Tamassia è il ns. referente all’interno dell’azienda. Sempre gentile e disponibile, come del resto tutti gli altri suoi collaboratori, ad aiutarci a risolvere con competenza e precisione tutti quei problemi che si possono presentare nello svolgimento del nostro ciclo produttivo relativi alla protezione e tutela dell’ambiente.
Possiamo dire pertanto di avere instaurato in tutti questi anni un ottimo rapporto con Ecoindustria che è ns. intenzione proseguire nel tempo.
Queste sono solo tre testimonianze di alcuni nostri clienti che hanno acquistato il Pacchetto “Rifiuti Sicuri”.
La nostra azienda è unica nel suo genere.
Operiamo nella gestione rifiuti dal 1994. Ed in più di 10 anni abbiamo testato e messo a punto un metodo di Gestione Rifiuti, sicuro e garantito.
Puoi vederlo qui: RIFIUTI SICURI
Chi può darti indicazioni rispetto alla validità del nostro sistema?:
Vai a vedere le altre testimonianze di alcuni nostri clienti.
Le potrai vedere a questo link: TESTIMONIANZE
Per il resto , continua a stare collegato con noi , ti terremo informato per tutte le novità (che saranno parecchie) che ruoteranno intorno a Rifiuti e Sistri , per i prossimi mesi e anni.
Visita il nostro Blog www.eco-industria.com
E ricordati, anche tu puoi contribuire a cambiare in meglio ciò che ci circonda.
Aiutaci a diffondere la corretta gestione dei rifiuti, non solo nel rispetto della normativa ma soprattutto nel rispetto del nostro ambiente.
P.Fabio Tamassia
ECOINDUSTRIA Srl
Sede: Via E. Curiel 19 – 46027 San Benedetto Po (MN)
Tel: 0376-620527 – Fax: 0376-621091
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